LA RICERCA
migrazioni, mismatch
occupazionale e
scenari globali
viviamo e operiamo
COSA ABBIAMO FATTO
Raccontare il
problema con i dati
Digitalizzazione, transizione ecologica e cambiamenti demografici stanno ridefinendo le regole del gioco: le imprese richiedono competenze sempre più avanzate, mentre il calo demografico riduce la disponibilità di forza lavoro. Abbiamo, quindi, studiato il problema attraverso l’analisi, mettendo a sistema dati quantitativi e qualitativi. Abbiamo utilizzato strumenti di forecast e foresight per misurare fenomeni in movimento e ipotizzare le loro evoluzioni. Abbiamo condotto workshop per comprendere i trend e definire scenari di possibili futuri.
Dall’analisi dei dati alle Visioni:
Moltiplicare futuri possibili
Immagina il mercato del lavoro come un grande puzzle in costante movimento: da un lato le proiezioni numeriche ci dicono quanto velocemente i pezzi si spostano e in che direzione; dall’altro esiste un’intera gamma di forze invisibili che sembrano sfuggire alla possibilità di essere misurate con precisione. Per comprendere davvero la complessità di ciò che ci aspetta, dobbiamo adottare un approccio integrato: il Futures Thinking che unisce strumenti quantitativi e qualitativi per mappare non solo dove stiamo andando, ma anche come e perché.

I METODI UTILIZZATI
Valutare la
complessità
FORECAST
Le proiezioni numeriche vengono elaborate attraverso attività di forecast e sono una bussola preziosa: ci aiutano a misurare fenomeni già in movimento e a ipotizzare la loro evoluzione. Ma la realtà non è mai fatta solo di numeri: è piena di sfumature, tendenze nascoste e dinamiche che si muovono sotto la superficie.

FORESIGHT
Per questo, accanto ai dati, servono strumenti più aperti e partecipativi, capaci di dare voce alle percezioni e alle intuizioni, classificati sotto la categoria del foresight: sono i Forward-Looking Data e i Participatory Data che ci offrono una finestra su futuri alternativi, oltre le traiettorie prevedibili a occhio nudo.

Quando i megatrend
cambiano le regole del gioco

autentici game changer?

Gli impatti sulla domanda in Piemonte

Quattro macroscenari
per il 2035

Tra reattività del sistema
e inclusività


Reattività del sistema formativo e produttivo


Inclusività e sinergia sociale
frammentazione economica.
Alta reattività: sistemi flessibili, innovativi e pronti a rispondere ai cambiamenti.
Bassa reattività: sistemi rigidi, con scarsa capacità di anticipare o gestire le sfide del futuro.
Alta inclusività: politiche migratorie ben gestite, forte collaborazione e un senso di comunità che favorisce l’integrazione.
Bassa inclusività: frammentazione sociale, conflitti tra gruppi e approcci limitati alla gestione dei flussi migratori.
Scenario A: Sinergia Resiliente
(Alta reattività + Alta inclusività)
Nel 2035 il Piemonte è diventato un modello di innovazione e inclusione. Centri di formazione sparsi per la regione, dalle città alle aree rurali, offrono percorsi avanzati di reskilling per nativi e migranti, grazie a partnership internazionali strutturate. I lavoratori migranti possono accedere a opportunità formative già nei paesi d’origine per sviluppare competenze mirate, pronte per essere applicate in settori chiave come l’energia rinnovabile e l’automazione; politiche strutturate di ricongiungimento familiare, inoltre, facilitano il ricollocamento delle famiglie migranti contribuendo a ridurre in modo significativo gli squilibri anagrafici.
Torino guida la trasformazione con hub di eccellenza in bioingegneria e sostenibilità. Le professioni emergenti, come tecnici di economia circolare e facilitatori energetici di quartiere, trovano spazio grazie a un welfare solido che supporta formazione continua e inclusione lavorativa. Sempre più donne assumono ruoli di leadership in settori tecnologici, mentre startup guidate da giovani innovatori nascono ovunque, portando il Piemonte a livelli record di crescita economica e coesione sociale.
Scenario B: Accelerazione esclusiva
(Alta reattività + Bassa inclusività)
Il Piemonte prospera come centro tecnologico, ma la disuguaglianza sociale si irrobustisce. Le aziende high-tech di Torino sviluppano soluzioni avanzate per l’automazione, reclutando talenti d’élite dall’estero e dalle migliori università; nel mentre, i lavoratori migranti restano confinati a mansioni precarie, come magazzinieri nei sistemi logistici automatizzati o raccoglitori stagionali.
Nelle aree rurali, l’innovazione è molto più lenta: le piccole imprese lottano per sopravvivere, soffrendo la competizione con i grandi attori industriali. Il welfare risulta sbilanciato, concentrandosi sugli incentivi per l’automazione piuttosto che sulle politiche di inclusione. Crescono le tensioni sociali, con proteste frequenti e una polarizzazione sempre più marcata tra città e periferie.
Scenario C: Coesione limitata
(Bassa reattività + Alta inclusività)
Nonostante il lento adattamento tecnologico, il Piemonte punta sull’integrazione sociale per mantenere il proprio equilibrio economico. I migranti trovano impiego in cooperative agricole o nei servizi pubblici locali, con programmi di accoglienza diffusa nelle aree montane e rurali, ma la mancanza di un piano di reskilling lascia scoperti i ruoli professionali più avanzati, come i progettisti di infrastrutture verdi o i tecnici di automazione.
A Torino, il settore automotive fatica a riconvertirsi verso la mobilità elettrica, mentre il welfare garantisce supporto diffuso, ma senza un focus mirato sull’innovazione. Le donne beneficiano di incentivi economici nel settore agricolo e commerciale, ma restano significativamente sottorappresentate nei settori tecnologici. La crescita economica è limitata, e il Piemonte si confronta con difficoltà nella competizione con le altre regioni.
Scenario D: Disgregazione strutturale
(Bassa reattività + Bassa inclusività)
Il Piemonte del 2035 è segnato da una crisi acuta: il calo demografico e l’incapacità di aggiornare le competenze professionali hanno innescato conflitti sociali e una disoccupazione elevata. Privi di opportunità, i lavoratori migranti abbandonano la regione, preferendo la ricerca di crescita familiare e professionale in altre nazioni europee; i pochi che rimangono restano relegati a mansioni precarie, spesso legate all’economia sommersa, come raccoglitori stagionali o operatori nei servizi più marginali.
A Torino diverse fabbriche chiudono, contribuendo allo spopolamento di interi quartieri e villaggi rurali. Gravato dal turnover anagrafico sempre più scarso il welfare soffre sotto il peso della crisi economica, con tensioni sociali che sfociano in proteste e conflitti diffusi. La parità di genere regredisce: le donne tornano a ruoli tradizionali e le opportunità nei settori innovativi si diradano in modo significativo, spingendo il Piemonte verso un declino economico preoccupante.
e parliamo
di futuro
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Fonti:
Copenhagen Institute for Futures Studies, Global Megatrends (2022).
Future Today Institute, Tech Trends Report (2024).
Italian Institute for the Future, Emerging Long-Term Megatrends (2023).
The Economist, Worldwide Cost of Living (2023).
Unioncamere, Sistema Informativo Excelsior – Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028):
- https://excelsior.unioncamere.net/sites/default/files/pubblicazioni/2024/report_previsivo_2024-28.pdf
- https://excelsior.unioncamere.net/sites/default/files/pubblicazioni/2024/report_previsivo_2024-28_agg.pdf
Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in italia a medio termine (2023-2027):