Com’è messa l’Italia sulla sostenibilità secondo gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030? Nel panorama dell’Unione Europea, rispetto agli SDGs, ovvero ai Sustainable Development Goals, il nostro Paese si posiziona sotto la media europea per molti dei goal. Il bilancio è invece molto positivo per il goal 2, riguardante agricoltura e alimentazione e il relativo goal 12: ‘consumo e produzione responsabili’. Questi dati emergono dal rapporto elaborato dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, presentato nel giugno di quest’anno, e sono importanti perché ci danno la misura di quanto lavoro debba ancora essere fatto dal nostro Paese sulla sostenibilità, intesa a livello ambientale, sociale, come parità di genere, solo per citarne alcuni, ma anche quanto lavoro è stato fatto su almeno due degli obiettivi (goal) raggiunti: l’alimentazione e il relativo consumo accanto alla produzione sostenibile. Un’indicazione utile per mappare un percorso di consapevolezza.
La ricerca sul food delivery e la sostenibilità condotta da IZILab e IZI, si inserisce, in questo senso, a pieno titolo nel dibattito sul raggiungimento degli SDGs ed è rivelatrice che nel settore food e consumo di cibo stia maturando una determinata presa di coscienza, che interessa tutta la catena del valore, tutti gli stakeholder. Come la nostra stessa indagine testimonia, la sostenibilità è un tema che ha implicazioni nelle scelte di consumo: come consumatori ci pone di fronte a considerazioni, decisioni, consapevolezza. È quindi ancora relegata all’aspetto culturale ma questa presa di coscienza sulla sostenibilità è determinante perché da qui potrà diventare un driver di consumo, ancora più responsabile.
Un’evoulzione che la ricerca racconta attraverso i dati e che rileva nel confronto pre e post pandemia, con l’impatto che questa ha avuto sulle nostre attitudini di consumo nel food delivery. Indagare con un doppio livello di analisi, social e di customer satisfaction, come abbiamo fatto con la ricerca ‘Food delivery, sostenibilità e Covid: analisi, trend, policy’, è quindi uno strumento di approfondimento che ci consente di dire che esiste un certo interesse degli utenti verso la sostenibilità nel servizio di consegna del cibo a casa, e che insieme a fattori come la velocità di consegna, la cortesia del personale e la conservazione del prodotto consegnato, risulta importante. Emerge anche che gli utenti sono disposti ad essere più flessibili sui costi se questo risponde al soddisfacimento delle proprie esigenze e quindi anche ad una maggiore richiesta di sostenibilità.
La ricerca, ideata da IZILab, è stata sviluppata con il supporto del partner tecnologico KPI6, con cui è stata costruita la parte riguardante l’analisi di social listening e l’individuazione delle audience di consumatori di riferimento; con il contributo del Centre for Research on Circular Economy Innovation and SMEs (CERCIS) dell’Università di Ferrara, in particolare il professore Davide Antonioli e il dottore di ricerca Marco Quatrosi; e con la testimonianza del player di settore di food delivery Glovo. I risultati della ricerca sono stati discussi in un webinar, con la partecipazione di tutti i partner coinvolti, e che metteremo a disposizione prossimamente.
Da oggi questa ricerca, nella sua versione integrata delle due analisi, può essere scaricata sul sito di IZILab.