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Capitale naturale: una ricerca sui Servizi Ecosistemici

Il nostro benessere, fisico, psicologico, ma anche economico e sociale, dipende dal buono stato del Capitale naturale, inclusi gli ecosistemi che forniscono beni e servizi essenziali. Il mare, la fertilità della terra, le acque potabili, l’aria pura, l’impollinazione, la prevenzione delle alluvioni, così come la  regolazione del clima – solo per citarne alcuni – sono quei beni e servizi essenziali che ci garantiscono questo benessere all’interno dell’ecosistema uomo-natura. In sostanza il Capitale naturale è quello che ci consente di avere una buona qualità della vita.
Insieme al fondamentale contributo dell’Università di Firenze, abbiamo condotto una nuova ricerca sul valore del verde sfruttando l’alleanza tra cultura, tecnologia e sostenibilità ambientale che analizza i prodotti ottenuti dall’ecosistema costituito da questi beni e servizi.

Questi prodotti sono chiamati Servizi Ecosistemici e ne esistono di diversi tipi. Abbiamo deciso di indagarne alcuni, partendo dalle classificazione più recente che li suddivide in Servizi Ecosistemici:

  • di regolazione e mantenimento, ovvero i modi in cui gli organismi viventi possono mediare o moderare l’ambiente che influenza le performance umane
  • culturali, ovvero i benefici non materiali e non di consumo che influenzano gli stati fisici e mentali delle persone​
  • di approvvigionamento come gli output nutrizionali e materiali
  • di supporto all’ecosistema stesso per poter funzionare come il ciclo di nutrimento

I valori dei Servizi Ecosistemici sono quindi, oltre che ambientali, anche sociali ed economici. Questi si inseriscono in un sistema socio-ambientale complesso da cui vengono a loro volta influenzati. Per questa ragione la ricerca condotta prende il nomeStimare la ricchezza della natura“: è infatti attraverso questa ricchezza che si generano conseguenze per la qualità della vita, sia in contesti urbani che extraurbani.

Ma di cosa è fatta questa ricchezza? Il grado di soddisfazione della popolazione rispetto alle aree verdi e alle attività culturali e ricreative che in queste aree si possono svolgere, costituisce un perimetro di sostenibilità, sia ambientale che sociale, che agisce a livello sistemico. In sostanza ciò che incide e condiziona la percezione della qualità della vita delle persone in questi ambiti è misurabile attraverso i Servizi Ecosistemici.

Stimare la ricchezza significa quindi utilizzare il framework di Servizi Ecosistemici, che abbiamo applicato, in questo caso, allo studio della Riserva naturale di Nazzano – Tevere Farfa. A soli 40 km a nord est di Roma, è la più ampia riserva vicino ad un contesto urbano nel Lazio.

Cosa abbiamo analizzato: i Servizi Ecosistemici di regolazione, abbiamo stimato il contributo della Riserva naturale Nazzano Tevere – Farfa, al fine di misurare l’importanza degli alberi del parco nel processo di assorbimento degli inquinanti come la CO2 e il PM10. Mentre per i Servizi Ecosistemici culturali, abbiamo analizzato la possibilità di praticare attività sportiva, godere di una passeggiata immersi nella natura o dei numerosi percorsi educativi e spirituali organizzati per scuole e non solo. E non sono proprio questi servizi, insieme alla facile accessibilità e alla vicinanza alla città di Roma – nel caso studio di Farfa – che rendono la Riserva un attrattore di flussi ecoturistici del territorio.

Come abbiamo misurato questi Servizi Ecosistemici culturali: abbiamo monitorato nel tempo – da gennaio a settembre 2022 – quanto spontaneamente condiviso all’interno di piattaforme di rating come Google Local Guides, Tripadvisor, Twitter, Instagram e Flickr. Tale contenuto è stato arricchito attraverso l’intelligenza artificiale che ha analizzato il livello di gradimento ed il contenuto delle immagini, permettendo di classificare l’attività svolta. Per quanto riguarda i Servizi Ecosistemici di Regolazione: abbiamo utilizzato le immagini satellitari e la classificazione delle specie arboree prevalenti nelle diverse zone per stimare l’assorbimento medio annuo dei due inquinanti.
Quindi cosa ne esce? Una ricerca articolata e innovativa, che presenteremo in un evento nelle prossime settimane e di cui daremo a breve nuove anticipazioni.

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